C’è sempre un pezzettino che manca..

Tra qualche giorno farà il suo ingresso nella nostra squinternata famiglia un membro aggiuntivo. Sinceramente mi sento un pò come quando stai per partire per le vacanze, quando aspetti una festa a sorpresa, un regalo inaspettato, un amico che non vedi da così tanto tempo che la sola idea ti riempie di gioia e ansia, in un’unica soluzione. Con la mente torno ai miei quattordici anni, ad un’estate non piacevole, ad una me che sembra essere stata rapita dagli alieni e che, invece, è ancora tanto, troppo, dentro di me. Con la mente torno a mia madre e all’emozione, all’eccitazione, alla gioia, da lei provata nel vedermi piangere davanti al quattro zampe più bruttino e scalcinato del mondo, il mio, in quel lontanissimo giorno d’autunno. E così, una cosa bella, un’emozione grande che aspetto da settimane con una crescente meravigliosa ansia, inevitabilmente porta con sè il sapore dolce amaro delle cose non fatte, non viste, non vissute. Ho potuto godere della compagnia di un cane dolcissimo proprio perchè prima del suo arrivo, per anni evitato come la peste, tu avevi deciso di prendere e andartene, così, senza nemmeno salutare. Quel cane con la masticazione inversa e l’alito da drago doveva essere anche tuo, ma le cose non sempre vanno come le avevamo pensate, volute, attese. Qualche settimana fa, al canile, al mio fianco c’eri anche tu e i miei occhi erano i tuoi. Hai guardato quel muso nero e quegli occhi scuri pieni di una vivacità che spero riusciremo a contenere, e dentro di me hai detto: E’ LEI. E ti abbiamo ascoltata. Ora, ad aspettare il muso nero di quella bestiolina che ci farà impazzire e innamorare, con me ci sei un pochino anche tu, che amavi gli animali più degli umani e che sapevi leggergli dentro qualcosa che io ho imparato a capire molto più tardi. E come sempre, quando succede o deve succedere qualcosa di bello, qualcosa che mi regala una gioia simile ad un giro in giostra a Gardaland, c’è sempre un pezzettino che manca e che mancherà sempre, quel pezzettino del puzzle che sei tu e che non c’è modo di riempire. Faccio spallucce e penso che potrò parlarle di te e di come guardavi gli animali, con gli occhi grandi di chi ama in modo puro e così spera di essere amato. A. ha gli occhi scuri, la coda dritta ed è caricata a molla, come me, quando bevo la tisana allo zenzero. Se fossi qui, sabato verresti con noi a prenderla al canile, o forse accompagneresti PuffoPiccolo alla partita di basket e poi me lo riporteresti a casa per fermarti a cena e conoscere finalmente la bestiolina, mangiare insieme una pizza e vedere come si comporta appena arrivata a casa. Perchè le sorelle fanno così no?

C’è sempre un pezzettino che manca e non ci posso fare proprio niente…ma ci sono giorni in cui la mancanza di quel pezzettino sembra una cosa da nulla e giorni in cui…ti pare proprio che il mondo non sia al posto giusto…ma a raccontarlo sembra che ci si stia autocommiserando e allora meglio tirare dritto e canticchiare una canzone…

C’è sempre un pezzettino che manca…anche se nessuno, guardandoti, se ne accorge.