Dove batte il cuore e il cervello si intromette

C’è un desiderio recondito che spinge alcune persone a farsi accettare, apprezzare, sempre e comunque, a dispetto spesso di opinioni, pensieri, stati d’animo. Nasce da infanzie burrascose, da eventi fortuiti che hanno cambiato le cose, da genitori assenti o troppo presenti che hanno scardinato certezze e creato amarezze. Nasce da chi è cresciuto nell’ombra di qualcuno, sentendosi eternamente un rimpiazzo, da chi non ha saputo farsi strada al momento giusto, nel dedalo di vie dell’adolescenza, nasce da quel pensiero fisso, dalla gelosia costante, dal sentirsi fuori posto, fuori onda, fuori dal coro. Che si sia cicciottelli o brufolosi, arruffati come gatti appena lavati o magri come rami d’albero, che si sia intelligenti oltre la media o scarsamente dotati, sinceri o inclini alla menzogna; dietro l’angolo c’è l’incertezza, il senso di inferiorità, la tristezza, a volte, e quell’aria calda dell’estate che scorre fuori dalle finestre, senza di te. Non importa da dove abbia origine, resta il fatto che è strano e a volte faticoso, sentirsi sempre al passo, sentirsi sempre in dovere di … essere, sembrare, dimostrare, captare, accaparrare, celare. Finisce che non puoi mai perdere il momento, che rincorri sguardi, necessiti di parole, di pacche sulle spalle, di conferme, di sorrisi. E ti “innamori” di nulla, ti disamori , un attimo dopo, perso in un giro di boa che ti piace così tanto da sembrare un gioco. Passioni , illusioni , rime o assonanze di uguali intenzioni. C’è che sei lì, a creare un personaggio che non è dissimile dal tuo vero io, ma che a volte si confonde, a volte si perde, a volte vorrebbe solo….riposare.

E quando sei a mille, quando intorno crepitano le faville, c’è una nota stonata che spegne la luce, una piccola crepa che lentamente si introduce, lì, dove vacillano le certezze, leggere, deboli. E ti senti di nuovo brutto, stupido, inutile. Ti giri e cerchi, quel sorriso da cui hai sottratto un lampo, ti giri e capisci, che anche questa volta non avrai scampo.

Sei prigioniero, preda, di te stesso e di quel siero di cui sei ghiotto, oggi, ieri, domani, sempre. Speri sempre sia per sempre, sia mai, sia l’ultima volta. Speri sempre di poter finalmente tirare il fiato e dire basta. Perchè è meraviglioso e terribile, insieme. Vorresti, un giorno, svegliarti e dire: ooohh, eccomi, questo sono io, solo io.

C’è della psicopatia in chi ha bisogno, infinitamente, dell’approvazione, della stima, della simpatia, del consenso, dell’amore, c’è della psicopatia, lì, dove batte il cuore e il cervello si intromette.