monotematica

Non vorrei diventare monotematica e noiosa, ma in questi giorni, questa esperienza canina mi sta facendo davvero sbarellare. Innanzitutto sono entrata a piè pari nella categoria dei padroni di animali che parlano come in un cartone animato della Disney. Secondariamente mi sembra di rivivere i tempi in cui i Puffi erano molto piccoli. Esco di casa e vorrei tornare a casa, torno a casa e non vorrei più fare nulla se non starmene seduta di fianco a lei a farle le coccole. Questa mattina, prima giornata in cui avrebbe dovuto stare in casa qualche ora senza di noi, mi sono svegliata alle sei per essere pronta e reattiva al momento del distacco, l’ho portata fuori venti minuti sotto una pioggerellina inutile e fastidiosa che mi ha conciato i capelli come il pelo di un cocker, ma, se devo essere sincera, poco me ne importava, io, proprio io che la pioggia la odio più di qualsiasi altra cosa. Le ho preparato un giochino che avrebbe dovuto intrattenerla durante la prima mezz’ora di abbandono, le ho lasciata accesa la radio e la luce del soggiorno. L’ho salutata, svariate volte, pur avendo ricevuto dall’esperto amico A. precise istruzioni di comportarmi esattamente all’inverso. L’ho salutata la prima volta e non mi ha cagata di pezza, impegnata a cercare di estrapolare un biscotto dal suddetto giochino, l’ho salutata una seconda volta nel caso la prima volta non mi avesse sentita e, in ultimo, con la testa infilata tra la porta e la parete e un piede in bilico sullo scalino, l’ho salutata sussurrando un’altra volta, si sa mai che proprio in quel momento il gioco non le interessasse più e volesse girarsi dalla mia parte. Vivo una quarta maternità, con la differenza che le prime tre sono state leggermente più dolorose, almeno nella pratica di espulsione del marmocchio, e che in questo caso il figlio in questione ha quattro zampe, due occhi che parlano ed è pelosa. C’è un’altra nota positiva nell’avere un figlio peloso: portarlo fuori a fare la passeggiata conciata da sbattere via che nemmeno nei miei peggiori incubi e fregarmene altamente dell’outfit e dell’abbinamento vestiti/scarpe, chè, se porti fuori il cane e fai la figa di Parigi col tacco e similare oltre a slogarti una caviglia e smagliarti i collant, fai anche un pò ridere. A., detta amorevolemente Neni, ha capito che sono la sua “mamma” senza pelo (che poi un pò di pelo ce l’ho anch’io ma cerco di tenerlo sotto controllo), ha capito che adoro quando mi fa le coccole e un pò meno quando non riesco a fare più di due posizioni yoga perchè nel giro di tre minuti prende possesso del mio tappetino e inizia a leccarmi i piedi. Ha capito che la regina della casa sono io e che la pappa, alla vista della quale sembra abbia fumato del crack, viene quasi esclusivamente dalla Sottoscritta. Ha capito che vado in brodo di giuggiole quando mi guarda come fossi l’ottava meraviglia del mondo e ha capito, soprattutto, che ha finalmente trovato la sua casa speciale.

Ok, ok, mi sono rincoglionita del tutto, lo ammetto. Ma con quel muso davanti, sfido chiunque a non perdercisi dentro.