Sei quello che.

Sei quello che, la mattina, si sveglia con il sorriso, gli occhi cisposi e qualche idea balzana in testa, pronto per affrontare una giornata entusiasmante.
Sei quello che, la sera, non è mai ora di dormire e se, lasciato a piede libero, potrebbe tirare mattina senza colpo ferire.
Sei quello che, un giorno in quarta o terza elementare, di ritorno da una gita, ha provato a gattonare sotto un tir, giusto per vedere le meraviglie che poteva nascondere da un punto di vista alternativo.
Sei quello che, un paio di anni fa al massimo, ha saggiato il calore della piastra ad induzione della zia Montanara, chè, nella vita, è sempre meglio avere una dimostrazione empirica di tutto un po’.
Sei quello che, appena nato, ha pensato bene di smettere di respirare per una manciata di secondi per ben cinque volte, dimostrando, da subito, che ci avresti fatto disperare non poco.
Sei quello che, ogni albero è suo, a prescindere dall’altezza e dal luogo in cui si trova.
Sei quello che, la lezione la so mamma, non ti preoccupare, fa niente se non l’hai nemmeno letta.
Sei quello che, sono tutti buoni, senza giudizio, senza critica.
Sei quello che, è tutto possibile, tutto gestibile, tutto affrontabile, tutto bellissimo e spensierato.
Sei quello che, deve filare dritto come un treno giapponese, evitando di prenderselo in faccia.
Sei quello che, se incontri cento cani, ti fermi cento volte a chiedere al padrone “Posso?” per farti slinguazzare a più non posso, per dispensare coccole e carezze nemmeno fossi San Francesco.
Sei quello che, mamma ti aiuto.
Sei quello che, esco in bici, e fuori c’è l’uragano Katrina.
Sei quello che, dimentica la cartelletta di arte a due isolati da casa, ma sei convinto di averla dato ad un amico.
Sei quello che, unicorni e farfalle probabilmente ti accompagneranno per sempre.
Sei quello che, fermo e zitto mai, nemmeno quando dormi.
Sei quello che, tua sorella ti massacra e angherizza da quando sei nato, ma tu continui a pendere dalle sue labbra e a gioire di ogni sua risata.
Sei quello che, i tutorial su you tube di ogni cagata da costruire, inventare, architettare, li conosci a memoria e li vorresti replicare tutti, indistintamente.
Sei quello che, il cubo di Rubik in un secondo e in svariate modalità.
Sei quello che, un giorno gelido di gennaio, tanti anni fa, al mitico Parco degli Alpini, si è cagato addosso perché tra lo scivolo e il bagno c’erano troppi giochi da provare.
Sei quello che, è più simile a me di quanto io stessa sia simile a me stessa.
Sei quello che, se vede verde in un piatto, si fa venire i conati di vomito.
Sei quello che, un sorriso per tutti.
Sei quello che, versa lacrime per le minchiate ma non si scompone per una strigliata alla Franzoni.
Sei quello che, potrebbe uscire anche senza mutande e senza calzini e non esserne minimamente preoccupato.
Sei quello che, la mattina, alle sette e ventisei ha ancora due minuti per leggere il suo libro.
Sei quello che, la colla a caldo sarebbe un regalo strepitoso.
Sei quello che, colleziona oggetti strampalati, chissà mai che possano tornare utili.
Sei quello che, un anello a coccodrillo sulla mano destra, che più tamarro non si può.
Sei quello che, anni fa il veterinario, qualche tempo dopo l’artista con casa a Manhattan, ora il tatuatore.
Sei quello che, faccio fatica a tenerti il broncio.
Sei quello che, ha una testa piena di grilli, idee, speranze, conoscenze, ma si perde in un bicchier d’acqua.
Sei quello che, mamma ci facciamo un bell’aperitivo.
Sei quello che, anche le peggiori punizioni diventano una avventura meravigliosa.
Sei quello che, la pizza solo con salsiccia, salame piccante e cipolla.
Sei quello che, da piccolo con il guinzaglio.
Sei quello che, ha un alter ego canino, riccioli neri, occhi neri e un abbaio devastante per nervi e orecchie.
Sei quello che, qualsiasi cosa debba fare, qualsiasi meta debba raggiungere, corre all’impazzata, per arrivare più in fretta.
Sei quello che, il cellulare non sa nemmeno cosa sia e non rientra nei tuoi interessi.
Sei quello che, domani è bellissimo, oggi ancora di più.
Sei quello che, la mattina mi annusi e mi baci, come farebbe una bestiolina.
Sei quello che, oggi, ieri, domani, dovrà restare esattamente com’è ora, perché non c’è limite allo stupore.
Sei quello che, ha imparato troppo presto a dire le bugie.
Sei quello che, mamma ti metto una canzone che ti piace tanto.
Sei quello che, l’amore è così grande che non riesci a contenerlo.
Sei quello che, potresti tramortire con le tue chiacchiere persino un sordo.
Sei quello che, destabilizza e ammorba, diverte e stufa.
Sei quello che, la tua mamma vorrebbe costruire un mondo solo per te, dove la tua vivacità possa essere un valore aggiunto, anziché un punto a tuo sfavore.