una sciocca copertina

Basta con questa manfrina vecchia e decrepita del “siamo tutti uguali”, non vi siete stancati di ripeterlo fingendo che sia vero ? non vi è entrata a noia questa frase fatta che non vuol dire proprio nulla, che parla di inchiostro e salame sugli occhi ?

Ragioniamo al contrario, una volta tanto: siamo tutti diversi, e Dio grazie. E’ qui che stanno la verità e la bellezza, è qui che cresce il seme del progresso, della tolleranza, di un mondo pulito che non crolli come un castello di carte.

C’è quello alto, quello magro, quello con le maniglie dell’amore, quello con i capelli verdi, con gli occhi blu, quella che quando ti vede si gira dall’altra parte perchè le stai sul cazzo, quella che legge in chiesa e indossa i sandali, quella che ha i tatuaggi anche dove non batte il sole, quello che ride, quella che piange, ci sono i neri, i bianchi, i marroncini, i gialli, gli azzurri, i carminio, se proprio vogliamo parlare per colori…ma anche lì, santo cielo, c’è quello stronzo, quello ironico, quella che sa fare bene le torte, quella che ce l’ha solo lei, quello che lavora sodo, quella che cammina con i piedi a papera…. conoscete almeno uno di queste tipologie di persona ? ecco, se avete risposto sì, siete normali, siete umani, siete quello che siete…punto. Il concetto di uguaglianza non risiede nel colore, nell’orientamento sessuale, nella cultura, nelle tradizioni, sta lì, nella persona e in nient’altro, semplicemente, come un neo, come un braccio, come un piede, come un capello bianco in mezzo a una chioma nera: sta dove sta e dove è giusto che stia….

Mi domando come sia possibile che ancor oggi non sia un principio di base, un emendamento mondiale, un comandamento scritto nella roccia.

Ho un’amica speciale, che è per me una figlia, una sorella, un’amica del cuore, come si diceva da teenager, questa amica ha una moglie, che, nel tempo, è diventata altrettanto speciale, per me e per la mia famiglia….sì, avete capito bene, due donne sposate….Oddiooooo, scandalo, abominio, assurdità, ma come si fa? I miei figli amano queste ragazze e in loro vedono quello che vedo io: amore, intelligenza, amicizia, persone, punto. Vedono queste sfumature, al di là del loro sesso, del colore della loro pelle, dei loro usi e costumi, di quanto siano disordinate, di come cucinino un uovo al tegamino, di quanto tirino gli angoli delle lenzuola quando rifanno il letto. Vedono queste sfaccettature che le rendono speciali e care e indispensabili, perchè io e GrandePuffo abbiamo insegnato ai nostri figli a vedere nel cuore. Ci siamo riusciti? Sì. Queste due amiche sono la nostra famiglia, punto e di che colore sono e di quale genere sia il loro amore, a noi non ce ne frega un cazzo. Ho un’altra amica, è una ragazza molto giovane, ha mille idee in testa, ha un animo ribelle e la caparbietà che alla sua età le fa vedere ogni possibilità che la vita può offrirle. Ha negli occhi la luce del coraggio, ama la sua famiglia come poche persone sanno fare, ha tatuato indelebilmente sulla pelle un concetto che, per la sua età anagrafica, è così anacronistico da renderla inequivocabilmente meravigliosa. Questa ragazza ama una ragazza e il suo amore è pulito e gentile, come lei. Il mondo tuttavia non è fatto per l’amore, ahimè. Il mondo è impaurito, è scuro e subdolo, è irrimediabilmente inquinato da una serie di preconcetti quasi impossibili da sradicare. Siamo tutti uguali è una frase che vale solo quando tutto va come deve andare, quando il mondo ci rimanda immagini edulcorate da serie tv patinata. Ma quando ci troviamo a dover guardare al di là, ecco che cadono tutte le modernità e di colpo si torna indietro nel tempo. Improvvisamente l’amore diventa sbagliato, la mente si chiude e due anime pulite soffrono, per mano di chi dovrebbe conoscere e amare il loro cuore, al di là di qualsiasi altra sfaccettatura. La violenza di un’idea, di un divieto, di un principio sbagliato, ferisce e addolora tanto quanto un taglio, un colpo di pistola, una botta in testa, una porta chiusa in faccia o dietro le spalle. Vorrei davvero che i miei figli potessero crescere in un mondo dove la normalità stia nell’apprezzare ed esaltare la diversità, nel guardare oltre, nel credere che parlare e confrontarsi sia meglio che giudicare ed allontanare, gratuitamente. Siamo tutti uguali è una stronzata dai, ammettiamolo, lo siamo forse davanti a Dio, ma anche qui ho qualche dubbio ormai. Siamo tutti diversi ed è qui che risiede la meraviglia, la ricchezza, la possibilità, di crescere e vivere, di amare e migliorare, di sapere cosa c’è dietro, a dei capelli blu, a una faccia da stronzo, a due occhi azzurri, a un paio di orecchie a sventola. E anche se è difficile, se costa fatica, se occorre rivalutare tutte le convinzioni che una vita intera ha incancrenito in noi, vale la pena provarci, provare a sentire anzichè ignorare, provare a capire, anzichè giudicare, provare semplicemente ad essere diversi.

La mia amica è una persona, prima di qualsiasi altra cosa, la sua “morosa” è un’altra, persona, prima di qualsiasi altra cosa. Per me è sufficiente questo, per renderle speciali. Se fossero brave a cantare, impedite a dipingere, eccezionali a fare biscotti, non cambierebbe l’opinione che ho di loro. Perchè quindi dovrebbe cambiare solo perchè si amano ?

Forse apprezziamo un essere umano solo in base ad una singola sfumatura? Forse accetteremmo di essere giudicati solo in base ad una singola sfumatura? Lo riterremmo corretto?

Siamo tutti, indistintamente, un tripudio di bellezza e bruttura. Eccola l’uguaglianza. Diversi gli uni dagli altri, amabili e odiabili in eguale misura. Sta a chi ci incontra scoprire chi siamo senza leggere di noi solo una sciocca copertina.