Ore in omaggio cercasi

Quando hai più di un figlio la giornata sembra non avere mai fine e, nello stesso tempo, sembra essere dotata di meno ore di quante una madre necessiti. Quando hai figli molto piccoli servono ore per recuperare il sonno, ore per preparare le pappe, per allattare, per riempire e sanificare i biberon, ore per pulire la casa che pare sempre il set cinematografico di un film distopico sui disastri naturali, ore per renderti presentabile ed apparire meno terrificante di Crudelia in preda ad un attacco di nervi, ore, ore e ancora ore. Quando i figli diventano grandi e per grandi intendo pre adolescenti e adolescenti servirebbero ore in più, certo, di psicoanalisi. Quando poi, hai più di un figlio e tra essi si annida un Arnold che una ne pensa e cento ne fa, le ore necessarie sarebbero centinaia, ma no, cosa dico ? migliaia, per recuperare il senno ed il sonno. Ieri pomeriggio, di ritorno dal lavoro, in pensiero per le mille incombenze e faccende da sbrigare in vista della partenza di ben due dei tre Puffi, mi sono avviata a recuperare PuffoMedio dalla Mitica ZiaC. Piena di buoni propositi e convinta che, visto l’arrivo delle due adorate amiche londinesi Z. & A., avremmo trascorso un piacevole e divertente paio d’ore tutti insieme, ho dovuto ricorrere a tutta la pazienza e la diplomazia in mia dotazione e chiederne in prestito metaforicamente a tutta la popolazione del paesello, per evitare di eliminare, definitivamente, il mio figlio di mezzo. Notoriamente agitato, stralunato, ipercinetico, artistoide al limite della follia e pericoloso, alla pari di un furetto fatto di crack, PuffoMedio aveva forse tenuto in serbo, ovviamente e grazie a Dio, involontariamente, una delle migliori performances sinora fornite dalla sua mente diabolica. In ansiosa prepartenza per il gemellaggio con la Repubblica Ceka, PuffoMedio ha ben pensato, alle quattro del pomeriggio precedente la partenza, di smarrire il proprio portafoglio contenente tutti i documenti di identità a lui intestati, chiaramente obbligatori ai fini della partenza stessa. Un epilogo felice ha visto la Sottoscritta bere uno spritz volutamente annientante alle ore 19.00 di un pomeriggio/giornata che ha avuto dell’infernale. Dopo aver setacciato l’intero paesello, in macchina e a piedi, ripetutamente, dopo aver rovistato in tutti i cestini dell’immondizia nel raggio di almeno tre chilometri, dopo aver mobilitato l’amica C., i vigili, il responsabile del gemellaggio, almeno tre impiegate del Comune, il comando dei Carabinieri, le amiche Z. & A., nostro Signore Dio Padre, mentalmente e in svariate salse, GrandePuffo e forse anche qualche divinità indù, abbiamo ottenuto il rifacimento della carta d’identità smarrita senza la quale, PuffoMedio, non avrebbe potuto partire. Perdere un oggetto non è un gesto volontario, infilare un portafoglio contenente i documenti in una taschina scalcinata aperta di un giacchino che viene sventolato come un bandierone di Formula Uno per un percorso di cinque minuti allungato a quaranta minuti e pertanto assolutamente privo di senso di ritorno da una giornata scolastica, è un gesto volontario che ha fatto rischiare, a PuffoMedio, di essere polverizzato da una Sottoscritta che ancora non si era ripresa dallo smarrimento dell’intero PuffoMedio a Venezia occorso nel mese di marzo. Perdere un documento il giorno prima di una partenza per l’estero, a tredici anni, non è una colpa grave, lo riconosco, chi di noi non ha mai perso nulla, nella propria vita ? Dunque, a conti fatti, è successo molto e non è successo nulla. Siamo riusciti a far partire un PuffoMedio mortificato, a ragione, e sono riuscita a non ucciderlo anche se avrei tanto voluto, davvero, nel corso di tutto il pomeriggio di ieri. PuffoMedio è un miracolato, che deve la sua attuale presenza in questo mondo solo alle amiche Z. & A. che hanno stemperato la tensione e l’hanno tenuto ad una debita distanza dalla Sottoscritta sino alla conclusione, felice, degli accadimenti, onde evitare che la partenza fosse possibile ma in comodi vasetti contenenti solo alcune parti, ben frammentate del suddetto tredicenne. Dunque, a conti fatti, oggi, che due su tre, dei Puffi, sono assenti da casa per qualche giorno, la Sottoscritta ha bisogno di almeno venti ore di sonno, due ore di pizzo tombolo in solitaria, quatto ore di scrittura creativa, tre ore di bagno in olii essenziali della Dalmazia, sette ore di massaggi shiatsu intensivi, quindici ore di seduta psicoanalitica con Freud in persona, un’ora di cena a base di piatti tipici thailandesi e tre ore di yoga per rielaborare la tensione di ieri traendone notevole vantaggio tramutandolo in energia positiva. Per un totale di ore 55 da gestire in totale libertà. Ora quindi, qualora qualcuno avesse la possibilità e/o la facoltà di moltiplicare le ore, beh, si faccia avanti e dia una mano ad una Sottoscritta sull’orlo dell’esaurimento nervoso.