la mente vuota crea dipendenza

sento tanto parla, oggi, delle infelici parole pronunciate da un vip, ieri, in occasione di non so quale presentazione di coloro che faranno parte dell’entourage dell’ormai ammuffito, a parer mio, Festival della canzone italiana (se possibile pronunziate la parola Festival accentando la I alla maniera delle nonne, che un pò vintage e un pò trash).

dicevo… su tutti i social, i giornali, si legge e si sente, oggi, di come siano sprecati i commenti sessisti in un contesto popolare che, dovrebbe, essere sulle bocche di tutti, sì, ma positivamente, ovvero foriero di messaggi non necessariamente acculturali ma, indubbiamente, progressisti e, ripeto, positivi.

Non sto a discutere sul chi, il come e il perchè, ma mi soffermo a pensare a come sia facile partire da una gaffe per fare un pieno di pubblicità che, porterà al Festival di cui sopra, un’audience ancora più alta di quella che già, inspiegabilmente a parer mio, si porta a casa da secoli e secoli.

La tristezza, secondo me, non è tanto che si sia disquisito grossolanamente di ruoli femminili decisamente demodè che nemmeno mia nonna, ma quanto che, se ne faccia un così grosso parlare, anzichè attribuirgli l’importanza che realmente dovrebbe rivestire nel mondo odierno e nella società attuale, ovvero ZERO.

Che un presentatore dell’Italietta dei vestiti luccicanti e delle soubrette senza voce, abbia il potere, ancor oggi, di far così tanto parlare di sè, apparendo più importante e sensazionale di notizie che dovrebbero fare accapponare la pelle, questa è la vera tristezza, quella che dovrebbe riempire il cuore di amarezza.

Una giornata intera sprecata a rendere “omaggio” ad un commento infelice e meschino, a me sembra davvero uno schiaffo in faccia ad un mondo che nemmeno dovrebbe starli ad ascoltare, quelli che ancora la pensano così. Perchè parlare tanto di chi, ancora, nel 2020, crede che le donne debbano camminare un passo indietro rispetto ai loro uomini ? ma non l’abbiamo ancora capita che più se ne parla, di soggetti simili, e più facciamo il loro gioco ? ma non l’abbiamo ancora capito che quest’anno il Festival parte così non per errore ma per una sottile macchinazione di cui siamo, noi talponi dei social, i destinatari favoriti ?

Ma non abbiamo proprio niente di più sensazionale a cui pensare ? Non è certo un pennellone nasone a doverci far imbestialire così tanto, e parlo da donna che è ben consapevole di non essere da meno di nessun uomo che sia figo, ricco o chissà cos’altro ancora. Eleviamoci un attimino dai, non permettiamo all’Italietta dei fiori e dei luoghi comuni di fare così tanto scalpore. Preoccupiamoci delle donne senza lavoro o sole al mondo, di quelle che subiscono in silenzio, o di quelle che non possono rispondere a gente come il presentatore perchè rischiano di tornarsene a casa con un livido. Il pennellone non fa la differenza dai, siamo noi che la dobbiamo fare ‘sta differenza, evitando di fare diventare una gaffe ignorante l’ennesimo strumento pubblicitario milionario.

Magari potremmo farla una cosa carina per combattere la mediocrità, la sera, anzichè guardare i programmi trash che ci propinano, apriamo un libro e mettiamoci a leggere, chè la mente vuota crea una dipendenza da ignoranza terrificante.